
Per prevenzione si intende un insieme di comportamenti che cercano di evitare, o perlomeno ridurre, l’insorgenza di una patologia.
Le due principali patologie che colpiscono il cavo orale sono la carie e la parodontite.
La carie dentaria è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto e dentina) che origina sulla superficie e procede in profondità fino alla polpa dentale.
La parodontite è una malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente (osso alveolare e gengive) provocando, in un primo momento, mobilità e, successivamente, la perdita dei denti. Colpisce in forma grave il 10/15% della popolazione adulta italiana. È curabile con una terapia adeguata associata ad una igiene orale ottimale.
La principale responsabile di queste due malattie è la placca. Questa si forma quando l’igiene orale domiciliare del paziente è inadeguata o scorretta. Per placca si intende un accumulo di batteri incorporati in una matrice organica aderente fermamente alla superficie dei denti. La placca se non viene rimossa con lo spazzolamento dei denti e con l’uso quotidiano del filo interdentale si trasforma, dopo circa due settimane, in tartaro. Questa è una sostanza calcificata che aderisce fortemente alle superfici dentarie e non può esssere rimossa con lo spazzolamento.
Risulta evidente che prevenire l’insorgenza di carie e malattie parodontali significa prevenire la formazione di placca e tartaro. Il dentista deve dare al paziente tutte le informazioni necessarie a svolgere a casa una corretta igiene orale ; questa è basata sul principio dell’eliminazione meccanica della placca tramite:
- spazzolino: per detergere le superfici vestibolari, linguali e occlusali
- filo interdentale : per rimuovere i depositi interprossimali (tra dente e dente) puo’ essere associato anche l’uso di un collutorio il quale svolge pero’ un’azione chimica e quindi di secondaria importanza.