
Questa branca dell’odontoiatria si occupa dell’estrazione di denti ormai non più recuperabili ( a causa di carie destruente, parodontite avanzata, frattura verticale ) o da estrarre per altri motivi ( casi ortodontici, processi infiammatori a carico dei denti del giudizio )
L’estrazione dentale può essere un intervento più o meno complicato a seconda di alcuni fattori come ad esempio la posizione del dente ( dente inclinato, semincluso, incluso ecc…) o l’età del paziente (nei pazienti giovani risulta più semplice).
In genere l’estrazione di un dente del giudizio completamente fuoriuscito è abbastanza semplice e di solito non richiede accorgimenti particolari se non l’utilizzo dell’anestesia locale e di un adeguato analgesico. Il decorso dopo un intervento di routine è in genere rapido. Gonfiori e perdite di sangue sono possibili anche diverse ore dopo l’intervento. In questi casi il paziente puù mordere una garza o un fazzoletto di stoffa.
Fazzoletti di carta o di ovatta sono sconsigliati perchè rischiano di lasciare tracce che si attaccano alla ferita e che possono causarne la riapertura quando vengono rimossi. » inoltre utile inumidire leggermente la garza o il fazzoletto.
Si consigliano spesso impacchi di ghiaccio per prevenire il gonfiore e facilitare i processi di guarigione,mentre sono sconsigliati cibi caldi, sigarette, caffè ed alcool. Sono anche da evitare i risciacqui, perchè possono facilitare il sanguinamento o farmaci anticoagulanti come l’aspirina (per lo stesso motivo).
L’estrazione di un dente del giudizio fatta a scopo puramente cautelativo (dunque in assenza di sintomi) è una consuetudine che varia da paese a paese, e la cui necessità non è ancora pienamente sostenuta dagli studi scientifici finora svolti.